Il mediocre stato di conservazione del Sepolcro Funerario, rilevato nel corso dei sopralluoghi tecnici, ha reso indispensabile effettuare un intervento di restauro mirato, condotto nel rispetto dell’integrazione contestuale a livello dimensionale e cromatico, ed eseguito con la massima attenzione al carattere storico e tipologico, nella piena osservanza delle articolazioni stilistiche e formali.
Gli interventi effettuati, a seguito dello stato di conservazione rilevato, hanno interessato la ricostruzione totale delle parti scultoree a decorazione, poiché completamente disgregate.
Da un’analisi tecnica del monumento, infatti, il profilo di tutte le modanature è risultato privo di continuità a partire da quella posta in basso tra la base e il fusto, fino alle articolazioni presenti nella parte superiore, che evidenziavano lacune considerevoli e distacchi superficiali.
Il materiale disgregato è stato analizzato dallo staff tecnico dei restauratori che ha rilevato la composizione originaria dell’ornato, in seguito sapientemente riprodotta in laboratorio dai maestri scalpellini.
Nelle fasi preliminari delle attività lavorative, sono stati effettuati altresì dei saggi per identificare le caratteristiche del materiale, ossia la consistenza, la compatta granulometria e i luoghi di provenienza. E’ emerso che trattasi di peperino grigio, estremamente fragile e friabile, ormai non più reperibile, estratto nelle cave dei Castelli Romani e precisamente denominato “Peperino di Marino”, conosciuto anche per la sua tonalità di colore più scura e per la sua particolare trama strutturale.
Le lavorazioni di restauro hanno avuto inizio con l’intervento di smontaggio degli elementi architettonici che sono stati successivamente catalogati e trasportati in laboratorio, dove si sono eseguite le operazioni di stuccatura, microstuccatura, pulitura, consolidamento, riadesione di scaglie e di frantumazioni.
I maestri scalpellini nel corso delle suddette fasi lavorative hanno rilevato le parti mancanti e le hanno accuratamente riprodotte.
I restauratori, invece,  sono intervenuti sul busto bronzeo recuperato dopo il furto subìto, con la pulitura e l’arresto del processo di ossidazione mediante le operazioni di spazzolatura, scartavetratura e microsabbiatura. Nella fase finale dell’intervento è stata applicata soluzione protettiva.
All’interno del Sepolcro sono state altresì risanate le murature ammalorate dall’umidità mediante l’esecuzione di opere di impermeabilizzazione eseguite anche per la salvaguardia da possibili infiltrazioni future.
Dopo il completamento degli interventi effettuati in laboratorio sugli elementi compositivi del monumento, si sono compiute le operazioni di montaggio degli stessi presso l’area di cantiere.

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Natura dell'opera: Opere di restauro del Sepolcro Mario Moderni
Committente: Fondazione Mario Moderni Via Giulia N. 80 - 00186 - Roma
Indirizzo di cantiere: Cimitero Monumentale del Verano - Roma
Importo dei lavori: € 55.000,00 oltre IVA
Categoria soa: OS 2A
Responsabile della sicurezza: Arch. Simone Massimilla
Direttore dei lavori: Arch. Simone Massimilla
Anno di realizzazione: 2014